Dallas Buyers Club, recensione


INTERAZIONI: 8
Dallas Buyers Club, recensione
Dallas Buyers Club, recensione

Questo weekend arriva in sala il prossimo Premio Oscar come Miglior Attore protagonista, e se andate a vedere Dallas Buyers Club difficilmente vi farete un’opinione contraria alla mia.

Matthew McConaughey è straordinario, la trasformazione fisica è solo una parte del tutto, e questa sua interpretazione arriva a conclusione di una serie di ruoli che ne hanno definitivamente esaltato le capacità, il che aggiunge ancora un altro motivo per l’attribuzione della statuetta. Eccezionale però anche l’interpretazione di Jared Leto (candidato all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista), che evidenzia come sia in realtà il cast tutto ad aver regalato una preformance sopra le righe.

Attori a parte però, è proprio il film (nomination tra l’altro anche per il Miglior Film) a girare bene, a toccare, colpire e perchè no, a fare incazzare. Perchè se spostiamo per un attimo l’attenzione dal dramma che commuove, di storie di cure non accettate perchè non redditizie per le lobby ne abbiamo viste e sentite a bizzeffe ormai, e la cosa deve per forza scatenare una repulsione.

Dallas Buyer Club racconta la vicenda di Ron Woodroof, un rude e omofobo texano con un passato di alcool e cocaina, che scopre di essere affetto da HIV. Dato per spacciato e con soli 30 giorni di vita, grazie anche all’aiuto di un transessuale conosciuto in ospedale e di una dottoressa non omologata al sistema, riesce a trovare una cura alternativa che lo terrà in vita per altri 6 anni.

Dallas Buyers Club è nelle nostre sale da giovedì 30 gennaio. Il trailer lo trovate qui.