Gioco d’azzardo: Stato assassino, sport pure


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Scommesse
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L’azzardo dilaga e lo Stato incassa. Come si può chiamare gioco una spirale tremenda che stritola la vita di milioni di persone in Italia? E lo Stato invece di contenere il fenomeno, lo alimenta. Lotto e Super Enalotto, Gratta e Vinci, Sale Bingo, scommesse on line.

Si scommette ad ogni ora del giorno e della notte soprattutto sullo sport che invece dovrebbe educare ad una vita sana, lontana dai vizi. I minorenni frequentano abitualmente le sale scommesse, la televisione pubblica reclamizza le estrazioni anche nei telegiornali, non s’inasprisce la pressione fiscale sui gestori del lucroso affare che massimizzano i profitti nei tempi di crisi.

Quando la situazione diventa insostenibile, molti affidano all’azzardo la soluzione dei problemi ignorando che è solo l’inizio della fine. Dietro tante separazioni e delitti familiari ci sono proprio problemi collegati alle scommesse. Lo sport dovrebbe aver il coraggio di dire basta alle scommesse. Le società dovrebbe rinunciare alle sponsorizzazioni di maglie e tornei impedendo ai tesserati di reclamizzare le scommesse.

Sarebbe una bella inversione di tendenza, una preziosa occasione per riabilitare il movimento calcistico italiano funestato con frequenza ormai settimanale da scandali connessi alle scommesse ed all’alterazione fraudolente dei risultati sportivi. Un ottimo esempio per gli sportivi che ormai sembrano più appassionati alla “bolletta” che alle gare. Ma possiamo “scommettere” ( la tentazione è sempre in agguato) che questa proposta resterà lettera morta e finirà nel cestino come le vite dei malcapitati scommettitori.