Contratto di convivenza: quando l’amore finisce


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Coppie di fatto
Coppie di fatto

Contratto di convivenza. L’amore è bello ma è meglio metter nero su bianco. La convivenza di fatto può diventare così un patto sottoscritto di fronte al notaio invece che al cospetto del prete o dell’ufficiale di stato civile.

Il Consiglio Nazionale del Notariato svolgerà sabato prossimo 30 novembre un Open Day dedicato alla presentazione del Contratto di Convivenza. I notai saranno a disposizione gratuita delle coppie per illustrare le possibilità effettive di sistemare le proprie questioni economiche ed assistenziali. Non è una nuova legge ma l’utilizzo sistematico delle norme vigenti per permettere alle coppie di regolare in modo equo e solidale il proprio rapporto. “Siamo due cuori ed una capanna; vi diciamo a chi spetta la capanna se i cuori s’infrangono”, “Non ci lasceremo mai; se accadrà non dovrete litigare sul mutuo”. Casa dolce casa; può esser dolce anche dopo che se n’è andato il tuo convivente”: questi alcuni degli slogan della campagna promozionale le cui info sono reperibili su www.notariato.it

Da credente ho sperimentato che il matrimonio è un santo sacramento nel quale i coniugi uniscono le proprie vite trovando conforto reciproco nei momenti di difficoltà. Credo che due adulti debbano farsi carico della responsabilità l’uno dell’altro anche con un impegno di fronte alla comunità religiosa e/o civile. Ma comprendo anche le tremende difficoltà incontrate dalle persone, che per scelta o per necessità, non vogliano sposarsi. Per tali relazioni è doveroso che in qualche misura si possano tutelare, dal punto di vista patrimoniale e dell’assistenza, i soggetti più deboli.

Certo chi decide di convivere è consapevole anche dei rischi che assume, ma chi si trovasse in condizione di subalternità non può esser ignorato o lasciato solo. Perché se al principio della convivenza sono tutte rose e fiori, quando le cose dovessero andar male non è giusto che il soggetto economicamente e socialmente più forte possa prevaricare quello più debole abbandonandolo al proprio destino. L’uso dell’abitazione comune, la reversibilità della pensione, l’assistenza al malato, il mutuo. I motivi per litigare sono tanti tra gli sposati, figuriamoci tra i conviventi di fatto.

Secondo le stime dell’ISTAT, probabilmente al ribasso, in Italia sono circa un milione le coppie di fatto. E’ un fenomeno di ampia portata che combinato con il vertiginoso aumento dei divorzi e delle separazioni genera un vero e proprio allarme sociale. L’Italia è ancora lontana da una legislazione completa su di una materia incandescente dal punto di vista etico ed ideologico. Si fanno tante chiacchiere e polemiche ma di risultati concreti il legislatore non è ancora riuscito a produrne.