Piero Pelù contro Renzi: offende Jovanotti e ora si scusa “Giudicare le scelte degli altri è inutile”


INTERAZIONI: 11
Piero Pelù si scusa con Jovanotti
Piero Pelù si scusa con Jovanotti

Piero Pelù si è scusato ufficialmente e pubblicamente con Jovanotti, attraverso un lungo messaggio pubblicato sulla sua pagina facebook ufficiale. L’artista aveva offeso il suo collega nel corso di un’intervista a “La Zanzara”, su Radio 24. Si parlava di politica e Pelù, criticando Renzi, ha criticato anche la scelta di Jovanotti di supportarlo.

Accortosi della mancanza di rispetto nei suoi confronti, Pelù ha prontamente divulgato un messaggio di scuse per chiarire la sua posizione nei confronti di Jovanotti e dello stesso Renzi.
“HO OFFESO LORENZO JOVANOTTI in una intervista radiofonica e mi scuso ufficialmente con lui”, inizia così il lungo messaggio del cantante su Facebook, un “mea culpa” senza precedenti che evidenzia la grande umiltà dell’artista.

Pelù ha sbagliato, ha esagerato. Lo riconosce e si scusa pubblicamente. “Ognuno è giusto che abbia le proprie idee nella vita, nella musica e in politica quindi non deve essere giudicato da nessun altro per il solo fatto di essersi espresso o schierato col bianco piuttosto che col nero o col rosso”, continua. Poi spiega sinteticamente quello che è successo, per chi si fosse perso la vicenda: “Purtroppo la critica a Renzi come sindaco di Firenze mi ha portato ad allargare “il tiro” anche su chi lo sostiene da artista” e successivamente chiarisce di voler, per scelta, essere critico nei confronti di qualsiasi sistema che si imponga sull’individuo e che lo illuda.
Poi ribadisce: “Ma ripeto, ognuno è libero e responsabile di esprimersi e rapportarsi come meglio crede con la realtà che lo circonda. Viva la musica!”

Piero Pelù ha quindi chiarito la sua posizione: con Jovanotti non ci sono problemi di alcun tipo e ad infastidirlo è unicamente la sua presa di posizione nei confronti di un sistema che giudica inaccettabile.

E’ giusto però rispettare ed accettare il pensiero degli altri e, che si tratti di politica o di qualsiasi altra cosa, è lecito pensarla in modo diverso.