Fuga di cervelli, recensione


INTERAZIONI: 7
Fuga di cervelli, recensione
Fuga di cervelli, recensione

Fuga di cervelli è il film che segna il debutto da regista di Paolo Ruffini, comico livornese divenuto volto noto della tv italiana grazie alla conduzione di Colorado.

Il film è il remake di Fuga de cerebros, film spagnolo del 2009 campione di incassi in patria, che però a dispetto del grande successo di pubblico non ha entusiasmato la critica spagnola, e neanche quella americana essendo il film distribuito anche negli Usa sulla scia degli incassi. Una sorte che auguriamo capiti anche al nostrano Fuga di cervelli considerata la supposizione personale che anche lui con la critica non andrà molto d’accordo.

Di solito c’è una certa indulgenza nei confronti delle opere prime, ma in questo caso, almeno da parte mia, si limita all’annotazione che il regista ha tentato di fondere la commedia di serie B con una più matura (lo si nota in certe sfumature, in certe inquadrature). Tentare però non vuol dire riuscire, e a parte una sceneggiatura sciapa, il tentativo diventa sbagliato in partenza se si punta su personaggi come Guglielmo Scilla, Frank Matano o Luca Peracino, simpatici mattatori di un web che vede però in un pubblico per lo più giovanissimo la sua maggiore fetta di pubblico.

Come dire, l’esordio al cinema di Paolo Ruffini, come attore, fu in Ovosodo di Paolo Virzì, un film che deve essergli rimasto dentro, ma non è con le reiterate e inflazionate flatulenze con cui ha impregnato Fuga di cervelli che andava tirato fuori.

Fuga di cervelli arriva nelle nostre sale giovedì 21 novembre.
Il trailer lo trovate qui.