È la stampa bellezza


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è la stampa bellezza
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Quanto tempo resta da vivere alla carta stampata? In molti se lo chiedono, dopo che i tablet hanno sferzato un durissimo colpo alle riviste tradizionali. Eppure, non tutti gli editori hanno cavalcato la rivoluzione digitale e in molti casi si sono limitati a offrire la possibilità di sfogliare la stessa pubblicazione online, mantenendo in vita anche la copia “fisica”. Nel 2012 a dare una forte scossa a tutta l’industria dell’informazione ci ha pensato la storica testata newyorkese Newsweek, annunciando il definitivo spegnimento delle rotative e il passaggio alla sola edizione telematica, con conseguenti tagli al personale.

è la stampa bellezza

Ma ancora più eclatante è la politica del tabloid domenicale britannico The Sunday People (www.people.co.uk) che, per caratterizzare al massimo la sua veste online, ha scelto un frame come quello di Pinterest in cui l’ordine dei contenuti è direttamente proporzionale alla relativa popolarità. Ogni testo è corredato da un pollice verso e uno sollevato, in stile spotify, come a dire: il giornale te lo componi con le notizie che ti piacciono. Può sembrare una cosa da poco, in realtà è manifestazione della fine definitiva dell’agenda setting, teoria secondo la quale sono i giornali a imporre le notizie e quindi gli argomenti e le priorità percepite dai lettori.
“Il concept del sito – spiega il direttore della testata, Joely Carey – è nato mentre eravamo impegnati a cercare una veste grafica che fosse diversa da quelle degli altri.

Non si tratta di un sito di notizie tradizionale, e volevamo che fosse ben chiaro”.
Dunque immagini in primo piano e notizie che salgono o scendono in base al numero di click, non a caso, la versione cartacea del giornale, conserva l’impostazione classica del tabloid anglosassone, con grandi fotografie e testi brevi. “Volevamo che fosse un prodotto stimolante dal punto di vista visivo – prosegue Carey – per noi l’aspetto e la presentazione dei contenuti è importante quanto i contenuti stessi.

Le notizie sono destinate al pubblico di massa e suddivise in categorie che si alternano accanto alla testata: “Famous, Funny, Real, Glam, Foodie, Fast and Sporty”, ovvero chiacchiere da bar, altrimenti dette “need-to-know-news”. Non è certo una testata “blasonata” ma evidentemente ha intuito che per coinvolgere i lettori, occorre farli sentire protagonisti e un po’ newsmaker, e non solo destinatari delle opinioni altrui.