Before Midnight, recensione


INTERAZIONI: 7
Before Midnight, recensione
Before Midnight, recensione

Una trilogia studiata come meglio non si poteva. Un film ogni 9 anni (Before  Sunrise 1995 – Before Sunset 2004) per raccontare i vari momenti di una storia d’amore difficile in cui potersi identificare episodio dopo episodio, e che nonostante ci costringa a fare i conti con aspetti bui del nostro carattere, ci lascia ogni volta con un senso di speranza, di un ottimismo con cui affrontare presente e futuro.

I protagonisti invecchiano come invecchiano gli attori, come invecchia la storia, come invecchiano gli spettatori che hanno avuto il merito (e anche la fortuna) di potersi godere questo racconto nei tempi e nei modi pensati da Richard Linklater, il regista, Ethan Hawke il protagonista maschile e Julie Delpy, quello femminile. Sono infatti loro tre gli artefici di questo progetto, che uno ha diretto, gli altri interpretato e tutti insieme scritto.

Certo chi è all’asciutto può sempre recuperare o lasciarsi coinvolgere solo da questa pellicola che svolge benissimo il suo compito anche stand alone, ma non è la stessa cosa. Before Midnight scopre le sue carte ma rimescola il mazzo prima di stabilire chi vince e chi perde, su un tavolo a cui in un modo o nell’altro ci siamo seduti tutti. Cosa che invece non è accaduta in relazione alla sala. Distribuito a giugno negli Usa il film ha incassato in patria circa 8 milioni di dollari che sono diventati poi circa 20 con incassi internazionali e home video. Con un budget di 3 milioni di dollari si tratta comunque di un successo, ma è un dato che non ne rispecchia il valore.

Before Midnight arriva nelle nostre sale giovedì 31 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.