Cose nostre – Malavita, la recensione


INTERAZIONI: 7
Cose nostre - Malavita, la recensione
Cose nostre – Malavita, la recensione

Progetto interessante questo Cose Nostre di Luc Besson. Primo perchè il regista che da vari anni a questa parte pare aver perso il suo smalto, indovina qui una regia che se anche non lo riporta alla brillantezza che ha contraddistinto le sue prime produzioni, fa comunque abbastanza luce. Secondo perchè la fusione del genere commedy con quello gangster trova qui un equilibrio difficilmente raggiunto.

Il regista osa, omaggia e diverte senza però andare a fondo in nessuna delle tre azioni. E la cosa potrebbe non essere un bene, ma a colmare la sua mancanza ci pensano gli attori protagonisti. Un sartoriale Robert De Niro, una glaciale Michelle Pfiffer, una fragile Dianna Agron (star di Glee) e un inaspettato John D’Leo, il cui personaggio probabilmente supportato dallo script, è quello che colpisce maggiormente. Mazza a parte.

La buona riuscita della pellicola però non può non considerare la presenza di Martin Scorsese che qui produce attivamente influenzando anche il prodotto finale. Un prodotto che potrebbe gettare le basi per una nuova saga in stile Meet the Parents, ma molto più cattiva. Ora che Tony Soprano non c’è più ce ne potrebbe essere bisogno.

Cose Nostre – Malavita, racconta la storia dei Manzoni, una famiglia italoamericana di mafiosi che, entrata nel programma di protezione testimoni, viene trasferita in Normandia dove cercherà di adattarsi al nuovo stile di vita, incontrando inevitabili difficoltà.
Cose Nostre – Malavita è arrivato nelle nostre sale giovedì 17 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.