Il cacciatore di donne, recensione


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Il cacciatore di donne, recensione
Il cacciatore di donne, recensione

Il cacciatore di donne è il film che segna il debutto sul grande schermo del regista Scott Walker che dirige la pellicola senza strafare ma con uno spirito da mediano, canterebbe Ligabue. Una metafora quella calcistica, utilizzata perchè in questo progetto è tutta la squadra a funzionare, con la giovane del vivaio che riesce però a mettersi in luce più delle star.

Ma partiamo dall’inizio. La pellicola è basata sulla figura reale del serial killer Robert Christian Hansen che dal 1971 fino al 1983 ha assassinato 17 donne (questo il numero accertato ma si suppone siano almeno 21). In una terra difficile come l’Alaska, l’uomo era riuscito a mascherare la sua follia senza dare mai nell’occhio, vestendosi di una normalità che l’attore John Cusack, che interpreta il personaggio, trasmette inequivocabilmente.

Il killer venne scoperto grazie alla fuga della giovane prostituta e spogliarellista Cindy Paulson, che riuscì a scampare all’omicidio dopo essere stata torturata e molestata. A darle il volto e l’intensità una Vanessa Hudgens che trova finalmente in questo ruolo le potenzialità per mostrare un talento troppo spesso rimasto nascosto.

Conclude il cast, un ottimo Nicolas Cage, la cui buona performance si era già intuita in tempi non sospetti, dopo il primo trailer (ne abbiamo parlato qui). L’attore propone una delle sue migliori interpretazioni, e a dirlo non è un suo ammiratore.

Il cacciatore di donne è un thriller ben realizzato, frutto del lavoro preciso di tutti i partecipanti al progetto. L’unica nota sottotono arriva forse dalla fotografia, che forse volendosi staccare dal taglio alla Nolan in Insomnia, non sfrutta a pieno le potenzialità del luogo.

Il cacciatore di donne arriva nelle nostre sale oggi 3 ottobre.
Il trailer lo trovate qui.