Semplicemente parliamone: Massimo Lo Cicero

Economista


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Massimo Lo Cicero non ama le regole e l’eccessiva pianificazione. Per semplificarsi la vita si focalizza sul contenuto centrale delle cose e a questo scopo la tecnologia risulta essere un supporto fondamentale. Tra spreco e conservazione, Massimo Lo Cicero preferisce parlare di “capacità di spendere e spendersi“: la vita va alimentata e per farlo bisogna tirare fuori e far circolare tutto ciò che si ha.

Come economista ed esperto di finanza, il nostro ospite ci dà la sua opinione sul passaggio dalla lira all’euro, un esperimento necessario ma incompiuto. La conclusione doveva essere infatti la costituzione di un unico soggetto politico ma l’Europa è troppo varia ed eterogenea e non ce l’ha concesso.
Per finire, un SMS a Leonardo Fibonacci e a Luca Paciolo, due matematici le cui invenzioni sono utilizzate ancora oggi e che dimostrano il talento degli italiani durante il Rinascimento. Buona visione.

Note:
Massimo Lo Cicero è economista. Si occupa di finanza, crescita, economia dei beni intangibili (Conoscenza, Comunicazione, Cultura) come leve per alimentare lo sviluppo. È docente di Economia della Comunicazione alla Facoltà di Economia dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’ e insegna Economia Aziendale alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma. Ha tenuto corsi e seminari anche in molte università dell’America Latina.

È componente della Commissione Scientifica della Fondazione Ansaldo e del Comitato Scientifico della Rivista Economica del Mezzogiorno della SVIMEZ.

Ha curato programmi per la Rai ed è editorialista per Il MattinoIl RiformistaIl Sole 24 Ore ed Emporion, un magazine on line del gruppo Enel. Pubblica saggi e ricerche di economia, finanza e politica economica su L’Acropoli, Economia Italiana, Ideazione, Aspenia ed altre riviste italiane. Nel 1992 ha ricevuto il premio Ischia Internazionale di Giornalismo, per la sezione speciale di Economia.