Si dimettono i ministri del Pdl. E’ crisi di governo. Letta da Napolitano


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Il premier Enrico Letta

I cinque ministri del Pdl si sono dimessi. La scelta è arrivata da parte del leader del partito, Silvio Berlusconi. Ha così rotto gli indugi l’ex premier che ha aperto così ufficialmente la crisi di governo. La motivazione ufficiale è stata l’aumento dell’Iva al 22% in linea con le politiche del partito che nei confronti del suo elettorato si è sempre dichiarato come il fronte anti tasse del governo. Quella reale è senza dubbio legata alla frattura che si è creata con il Pd sulla decadenza da senatore dello stesso Berlusconi su cui i “democrats” hanno scelto di non transigere.

Così a pochi giorni dalla votazione del 4 ottobre, il Cavaliere ha scelto di consumare lo strappo segnando la fine del governo Letta. Non ha dato al premier nemmeno la possibilità di andare in aula e chiedere una verifica di governo nella speranza di dare l’ennesima scossa ad un esecutivo giovane e travagliato. Le dimissioni dei ministri del Pdl potrebbero precedere anche quelle di tutti i parlamentari del partito nel caso in cui Berlusconi decada dalla sua carica di senatore. Un gesto estremo e di rottura che è stato fortemente stigmatizzato da tutto il Pd.

A cominciare dal premier Enrico Letta che ha etichettato la scelta degli uomini di Berlusconi come «un gesto folle fatto solo per coprire le sue vicende personali». Dello stesso avviso anche il segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifano che l’ha definito «un’ulteriore azione di sfascio». Letta ed Epifani si sono già consultati sul da farsi ma decisivo sarà l’ennesimo incontro, fissato per oggi, del premier con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.