Fusti tossici trovati a Caivano provenivano da Milano


INTERAZIONI: 132
milano
Fusto di solventi proveniente da Milano

Un’ondata di indignazione ha colpito i cittadini campani dopo il ritrovamento di altri fusti tossici interrati all’interno di un campo di Caivano. Un terreno dove si coltivavano ortaggi, come già successo in passato, in un’area inquinata per un totale di duecento ettari contaminati. Lo shock e l’indignazione sono aumentati quando sui fusti è stata scoperta la provenienza. Una scritta, non cancellata dal tempo, recitava Milano a caratteri cubitali. L’ennesima conferma che i veleni sversati in Campania provengano da aziende del nord Italia che hanno utilizzato la Terra dei Fuochi come propria pattumiera a buon mercato.

Un sistema di smaltimento dei rifiuti speciali a basso costo messo su dalla camorra e ampiamente sfruttato dalle aziende del nord Italia e del resto d’Europa che così negli anni passati hanno risparmiato milioni e milioni di euro. Un sistema di cui ha più volte parlato l’ex collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone, che in diverse interviste ha ribadito ciò che aveva più volte raccontato ai magistrati nel corso della propria collaborazione. Una verità di cui non si avevano prove, ma adesso piano piano i riscontri arrivano e sono lampanti.

Come quella scritta “Milano” che rappresenta un vero e proprio pugno allo stomaco di una terra che si appresta a celebrare l’ennesimo funerale di una bambina morta di leucemia. Si tratta di Marianna Rubino di soli nove anni, stroncata da una lunga malattia, lei che era proveniente da Carinaro, in provincia di Caserta, in piena Terra dei Fuochi. A celebrarlo sarà anche il parroco di Caivano, padre Maurizio Patriciello che ieri in lacrime ha chiesto ancora una volta ai suoi concittadini di non tacere per amore della propria terra.