De Gregorio a Servizio Pubblico: «Berlusconi spiato dai servizi segreti»


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L’ex senatore Sergio De Gregorio

E’ passata quasi sotto traccia, a fine puntata, la rivelazione più inquietante fatta dall’ex senatore Sergio De Gregorio a Servizio Pubblico su La7. Invitato da Michele Santoro, De Gregorio ha raccontato i suoi rapporti con Berlusconi che sono diventati poi la base per numerose inchieste della magistratura. In particolare l’ex senatore del Pdl ha parlato della cosiddetta “Operazione Libertà”, quella che lui ha definito una campagna acquisti di senatori per provare a far cadere il governo di Romano Prodi nel 2008. Una vicenda che è valsa a lui, Valter Lavitola e Silvio Berlusconi un processo per corruzione portato avanti dalla magistratura napoletana.

Il racconto più inquietanti De Gregorio l’ha però lasciato per fine puntata quando ha parlato del libro che ha scritto e che sta provando a pubblicare e che racconta anche momenti “intimi” della vita politica di Berlusconi. In particolare ad un certo punto ha detto che l’allora premier non si curava molto della sua “sicurezza personale” e lui glielo rimproverava. Alla domanda di Santoro su cosa si riferisse De Gregorio ha detto chiaramente che esistevano strutture dei servizi segreti che spiavano l’ex presidente del Consiglio. Per la precisione l’ex senatore ha parlato del nucleo di Roma del Sismi che era sistematicamente sulle tracce di Berlusconi.

Un furgone per le intercettazioni ambientali seguiva tutti i giorni Berlusconi ed in particolare lo intercettava anche in occasione di incontri “privati”. Fu il caso di un incontro “galante” di Berlusconi in un ristorante di Roma di cui fu avvertito proprio De Gregorio da alcuni agenti dei servizi leali al governo. Inoltre De Gregorio ha parlato di una telefonata di un generale dei Carabinieri, da una cabina vicina alla sede del Sismi, nel corso della quale venne avvertita la procura di Milano che esisteva un’intercettazione telefonica tra due donne implicate in un traffico di droga che frequentavano la casa di Berlusconi e parlavano in maniera lasciva di ciò che facevano nella villa di Arcore.

Questa situazione, secondo De Gregorio, era la conseguenza diretta di una vera e propria guerra che si era scatenata all’interno dei servizi segreti nel momento in cui se ne combatteva una analoga a livello politico tra Berlusconi e Prodi. Così anche i servizi si schierarono chi da una parte e chi dall’altra e si attivarono per assurgere a questo ruolo. De Gregorio avvertì Berlusconi di questa situazione ma in quel caso l’ex premier sottovalutò i servizi dicendolo chiaramente in una cena con altri senatori Pdl e accusandoli di non aver mai dato lui informazioni utili per il suo lavoro e per la sua sicurezza.