Tav, Alfano mantiene la linea dura. Il M5S: «E’ un’occupazione militare»


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Il vicepremier Angelino Alfano

Il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano ha visitato questa mattina a sorpresa il cantiere della Tav Torino-Lione in Val di Susa. Una visita che arriva all’indomani dell’invio di altri duecento militari per la sicurezza interna del cantiere dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sia quella scelta che la visita di oggi hanno lo stesso obiettivo: ribadire la linea dura del governo contro le contestazioni in Val Susa. Alfano in visita alle forze dell’ordine ha ribadito senza termini il fatto che il governo non transigerà riguardo le proteste che animano sin dalla nascita del cantiere tutta la valle.

Così al cantiere di Chiomonte Alfano ha detto chiaramente che «Nessuno fermerà la Tav». Un intendimento portato avanti da entrambi i partiti di maggioranza decisi a far proseguire la grande opera nonostante le critiche arrivate da più parti sull’opportunità di sostenere una spesa così onerosa in un periodo di recessione come quello che vive l’Italia. «Lo Stato è unito e fa squadra e nessuno può fermare lo Stato sovrano. Non sarà consentito a nessuno di fermare l’opera con la violenza e con la delinquenza».

Alfano sulla decisione di inviare altri duecento uomini in Val Susa ha detto chiaramente che «i militari li usiamo in ogni luogo in cui servano». Alle parole di Alfano ha risposto duramente il Movimento Cinque Stelle che ha etichettato le parole del vicepremier come «frasi irresponsabili». Secondo i cinque stelle le dichiarazioni di Alfano non sono casuali ma «hanno l’unico obiettivo di alzare la tensione. Il governo ha deciso di procedere nella criminalizzazione del movimento No Tav non avendo trovato un solo argomento plausibile per giustificare un così colossale scempio ambientale».