Egitto, Tribunale dichiara fuorilegge i Fratelli Musulmani


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Egitto
Manifestazione dei Fratelli Musulmani

Un tribunale del Cairo ha accolto la richiesta di interdire l’attività dei Fratelli Musulmani in Egitto. Si tratta di una sentenza di primo grado ma rappresenta un passo avanti fondamentale per la messa al bando della Confraternita. Un’opzione che il governo provvisorio egiziano sta adendo da tempo e che ha messo in campo subito dopo i violenti scontri di agosto al Cairo successivi alla deposizione del presidente Mohamed Morsi. Contemporaneamente all’attacco di alcuni distaccamenti di polizia della città, il governo cominciò a battere la pista della messa al bando della Confraternita.

La richiesta di messa al bando venne motivata dichiarando terroristiche le azioni della fratellanza basandosi anche sul passato dell’ala estremista della confraternita che avvalorava questa tesi. Così dopo gli attacchi ai posti di polizia la richiesta divenne formale e presentata a diversi tribunali della città. Oggi uno fra questi ha deciso di accoglierla decretando una serie di prescrizioni per i membri della confraternita. Di fatto la messa al bando, oltre a dichiarare completamente fuorilegge la Fratellanza, la priva anche di qualsiasi diritto civile e politico. Questo decreta in automatica il sequestro e la confisca di tutti i beni di proprietà della confraternita e la chiusura immediata di tutte le sedi.

Si tratta di fatto della morte politica di un movimento che invece con la primavera araba e la deposizione di Hosni Mubarak aveva provato a cominciare un processo di istituzionalizzazione fortemente sponsorizzato anche dal presidente americano Barack Obama. Con la vittoria delle elezioni e la scelta del proprio presidente, i Fratelli Musulmani erano diventati la forza politica di maggioranza del paese esaurendo però questa capacità politica nel corso dell’anno di governo prima del colpo di stato della scorsa estate.