Se non scegli un film entro 5 minuti noleggio un documentario. Con questo simpatico aneddoto di una minaccia da parte di una madre ansiosa nei confronti del figlio indeciso, raccontato a Il Fatto Quotidiano, il regista Gianfranco Rosi spiega la motivazione per cui il suo documentario tracima gli argini del genere.
Sacro GRA, nato ed etichettato come documentario va infatti oltre, a volte anche troppo, tanto da indurre qualche dubbio sull’originalità di certi dialoghi, ma va bene così, perchè alla fine le storie raccontate restano genuine, e tutta la maestria di Rosi serve a raccontarcele meglio, a farci divertire ed emozionare.
Una maestria che il regista aveva già confermato con altre sue precedenti produzioni come Boatman o Below Sea Level, e alla quale si è rivolto Nicolò Bassetti, paesaggista e urbanista che per primo ha avuto l’intuizione di raccontare questo mondo di confine. Una dimensione e uno spaccato che Sacro GRA, vincitore del Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ci racconta attraverso la quotidianità di personaggi come un pescatore di anguille che ha costruito il suo rifugio sotto i cavalcavia, il nobile torinese che condivide un monolocale con la figlia universitaria, il palmologo che cerca di liberare le sue creature dalle larve che lo infestano, il principe che fa jogging sul tetto e un attore di fotoromanzi simbolo di un cinema di altri tempi.
Sacro GRA è arrivato nelle nostre sale giovedì 19 settembre.
Il trailer lo trovate qui.