Ultimissime dal London Design Festival: vince il gioco di squadra


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Ultimissime dal London Design Festival: vince il gioco di squadra
Ultimissime dal London Design Festival: vince il gioco di squadra

Prototipi nascosti e tenuti sotto chiave? Fanno parte del passato. Le idee del futuro nascono all’insegna della collaborazione, dello scambio proficuo e creativo di ispirazioni ed esperienza. È questa l’aria che tira nell’ultima edizione del London Design Festival (fino al 22 settembre, http://www.londondesignfestival.com) che ha visto molti designer creare insieme, condividere per generare qualcosa di unico, in cui il risultato non fosse semplicemente pari alla somma delle parti. Qualche esempio? Il duo Minimoderns (http://minimoderns.bigcartel.com/), formato da Keith Stephenson e Mark Hampshire, piuttosto che presentare, semplicemente, la sua collezione, ha chiesto a un gruppo di designer di riferimento di reinventare alcuni suoi disegni del passato. Mettere il proprio prodotto nelle mani di chi fino a ieri era considerato un proprio competitor è stata una mossa generosa e astuta che ha dato vita alla linea Remix: pezzi unici, da collezione, in vendita esclusiva nell’East London Design Store.

Ultimissime dal London Design Festival: vince il gioco di squadra

Gioco di squadra anche al Victoria & Albert Museum che, in occasione della settimana del design, ha invitato sei celebri creativi (Faye Toogood, Paul Cocksedge, Osman Yousefzada, Amanda Levete, Tom Dixon, e Stephen Webster) a individuare un dettaglio della collezione permanente da ingrandire con una speciale lente Swarovsky per l’iniziativa dal titolo eloquente: God is in the details.
Un’altra collaborazione tra celebrities è quella di Karl Lagerfield e il marchio italiano Cassina: il primo si reinventa come fotografo e scatta immagini degli arredi firmati dal secondo. E ancora le due artiste, Molly Hatch e Gwyneth Leech, entrambe per Anthropologie: la prima con una collezioni di piatti di ceramica dipinti a mano, ispirati all’archivio di tessuti del V&A, la seconda con un’originale istallazione di bicchieri da caffè in cartone da lei disegnati.
A quanto pare la collaborazione è un’arma vincente e ha reso l’evento speciale, se è vero che anche il New York Times ha scritto: “Ci dispiace per Milano e Tokio, ma Londra è la vera capitale del design”. La freschezza delle idee di giovani creativi che collaborano fra loro vince contro l’immobilismo di fiere troppo legate ai grandi marchi e poco inclini all’innovazione.
Nelle immagini: un mobile bar della collezione Remix by Minimodern, i piatti di Molly Hatch e i bicchieri da caffè di Gwyneth Leech.

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