Egitto, tornano gli scontri in strada. Ucciso un poliziotto


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Agenti di polizia egiziana

Ancora scontri in Egitto tra le forze governative e i sostenitori del presidente deposto Mohammed Morsi. Questa mattina in diverse zone periferiche del Cairo si sono susseguiti scontri a fuoco tra alcuni gruppi armati e le forze di polizia. Di fatto la tensione in Egitto non si è mai placata e ad alimentarla sono proprio questi focolai estemporanei. Gli scontri più violenti si sono verificati nel distretto periferico di Kerdasah. Nel corso del conflitto a fuoco ha perso la vita un agente di polizia egiziana ucciso da un proiettile esplosi dagli uomini dei gruppi armati.

Le forze di sicurezza avevano fatto irruzione nella zona per provare a catturare degli uomini indagati per diversi omicidi nel corso delle manifestazioni successive alla destituzione del presidente Morsi. In particolare gli indagati sono accusati di aver ucciso almeno undici poliziotti e di aver dato alle fiamme diversi posti di polizia. Accuse gravissime che hanno scatenato anche una reazione forte da parte delle forze di sicurezza che hanno fatto irruzione nella zona senza “fare sconti”. Lì però hanno trovato l’opposizione armata di alcuni sostenitori di Morsi che stanno provando a difendere le persone ricercate.

Intanto continua a rimanere in bilico la situazione politica nel paese. Il governo provvisorio continua a governare ma di fatto non riesce a far tornare alla normalità la vita pubblica e soprattutto deve far fronte a continui focolai di rivolta. Dal punto di vista diplomatico la situazione non è migliore visto lo stato di attuale isolamento a cui è soggetto. Resta inoltre nelle mani dell’esercito l’ex presidente Morsi che nelle scorse ore è riuscito a parlare con i propri familiari, rassicurandoli di stare bene, ma non avendo alcuna notizia sulla possibilità di una scarcerazione o di un’evoluzione giudiziaria del suo caso.