Siria, gli ispettori Onu: «Usati 350 litri di sarin». Ban Ki Moon «Crimine di guerra»


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Ban Ki Moon, segretario generale Onu

Dopo una lunga attesa arrivano le conclusioni degli ispettori dell’Onu sull’utilizzo di armi chimiche durante l’attacco dello scorso 21 agosto da parte del regime siriano. Il rapporto degli ispettori è stato presentato al Consiglio dei Diritti dell’Uomo ed una copia è finita sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che si è riunito con all’ordine del giorno proprio la crisi siriana. Con i dati forniti dall’ispezione adesso il Consiglio potrà valutare al meglio quali azioni intraprendere contro Bashar al Assad e come fermare l’escalation di violenza che si sta consumando sul territorio siriano. I dati forniti sotto questo punto di vista sono sconcertanti e sarà difficile proseguire sulla linea dell’azione diplomatica.

Secondo il rapporto, in Siria durante gli attacchi nelle zone controllate dai ribelli sono stati utilizzate armi chimiche anche contro i civili. Gli ispettori lo affermano in maniera inequivocabile dando anche i numeri delle quantità di gas utilizzate. Si tratta di 350 litri di Sarin, il gas letale capace di sterminare qualsiasi forma di vita incontri lungo il proprio cammino. Durante l’attacco a Goutha dello scorso agosto il gas è stato utilizzato su larga scala e le traiettorie dei missili dimostrano come abbia colpito anche le zone del villaggio largamente occupate da civili.

Secondo gli ispettori il gas ha colpito le zone abitate coinvolgendo, senza alcun dubbio, anche donne e bambini. Un utilizzo indiscriminato delle armi, per di più armi chimiche, che ha fatto esprimere al segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, un commento già anticipato nei giorni scorsi. «In Siria sono stati commessi crimini di guerra» ha affermato il segretario generale. Intanto la comunità internazionale continua a lavorare sulla strada della consegna delle armi chimiche e la Russia si è offerta di accollarsi le spese per lo smaltimento delle armi chimiche possedute dal governo siriano.