Scontro Riva-Procura. Scioperi in tutti gli stabilimenti del gruppo


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taranto
La sede della Riva Acciaio

Iniziato un vero e proprio scontro tra la procura di Taranto e la Riva Acciaio. Botta e risposta a suon di note nelle ultime ore si sono susseguiti sulla questione del sequestro preventivo di tutti gli impianti della Riva Acciaio al di fuori del perimetro dell’Ilva. Oggetto del contendere, la possibilità di utilizzare comunque gli stabilimenti e tutti macchinari sequestrati per l’accusa di disastro ambientale a Taranto. Sabato scorso la procura aveva diffuso una nota secondo cui il custode giudiziario degli impianti poteva comunque permettere l’utilizzo degli stessi ed il prosieguo della produzione.

La procura scrisse che il sequestro «non prevede alcun divieto di uso dei beni aziendali, aggiungendo che il custode-amministratore è autorizzato ex lege a gestire eventuali necessità di ordine finanziario». Una dichiarazione che scatenò la rabbia dei lavoratori che hanno invece visto chiudere gli stabilimenti e minacciata la possibilità di un licenziamento in tronco di tutti i 1.400 addetti impiegati nelle aziende della galassia Riva Acciaio. Alla nota della procura ha però risposto la Riva Acciaio secondo cui invece, a termini di legge, non è possibile utilizzare gli impianti sequestrati e continuare la produzione.

«In relazione alle dichiarazioni contenute in una nota della Procura di Taranto riprese dalla stampa, secondo cui il provvedimento di sequestro non impedirebbe l’uso degli impianti, tali dichiarazioni non trovano purtroppo riscontro nel provvedimento del GIP di Taranto di cui ha ricevuto notifica il 9 settembre 2013. Tale provvedimento sottrae infatti alla disponibilità di Riva Acciaio tutti i beni, senza disporre alcuna facoltà d’uso a beneficio dell’azienda; come è noto, in assenza di un espresso provvedimento di concessione della facoltà d’uso, il sequestro preventivo penale impedisce all’azienda ogni utilizzo, in qualsiasi modo o forma, dei beni oggetto di sequestro». Questa la posizione ufficiale della Riva Acciaio che continua sulla linea del licenziamento o della cassa integrazione dei propri addetti.