Propositi settembre, 21 il segreto per realizzarli davvero


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Settembre

Dopo le vacanze mi metto a dieta, m’iscrivo alla scuola di cucina, vado in palestra, imparo l’inglese, pulisco meglio la casa, tengo in ordine l’ufficio, passo meno tempo su FB. Settembre è il vero capodanno psicologico. Molto meglio del 1 gennaio. I buoni propositi settembrini sono un virus contagioso. Nessuno può dirsene immune. Nessuno può dichiarare di non averne mai solennemente proclamati.

Ma poiché di buone intenzioni è lastricata la strada che conduce all’Inferno, il vigore dei buoni propositi settembrini ci mette poco a scemare. Raramente i sani proponimenti raggiungono la seconda metà del mese.

Ma la scienza giunge in soccorso di tutti noi “debosciati”: scrivere, quantificare, dichiarare e praticare per ventuno volte. Queste le quattro tappe da percorrere – secondo lo psichiatra Gianpaolo Perna direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Casa di cura San Benedetto Mennì  – per trasformare i volenterosi proponimenti in buone abitudini quotidiane.

Poniamoci obiettivi più semplici – suggerisce il medico –  di quelli che sono rimasti un semplice proponimento l’anno prima e cerchiamo di scriverli e quantificarli. Ad esempio non riprenderò a giocare a tennis, ma andrò a giocare a tennis due volte al mese. Siamo realisti e cerchiamo di portare i nostri sogni per terra, nella vita concreta e nei numeri. Poi – continua l’esperto – scriviamo i nostri obiettivi e dichiariamoli a chi amiamo. Dichiarare vuol dire prendersi un impegno e questo può motivarci. Ma cambiare non è facile perché il nostro cervello è abitudinario.

Il nostro cervello è programmato per difendere lo status quo, ciò che rappresenta la nostra zona sicura. Per forgiare una nuova abitudine è fondamentale avere dei piccoli ma frequenti rinforzi, delle piccole, ma ripetute soddisfazioni. Sono le emozioni positive che ci aiutano a non mollare nelle fasi iniziali e a tramutare un proposito in un abitudine di vita. Cambiare implica fatica, cioè consumo di energie e quindi per poter davvero cambiare è fondamentale essere in forma, da qui la necessità di curare l’attività fisica, l’alimentazione e il sonno. Il segreto per tramutare un proponimento in un abitudine è quello di fare un picco passo, una piccola azione e consolidarla ripetendola, ripetendola almeno ventuno volte.

Il numero magico è 21 –conclude l’esperto-  poiché ripetere aiuta il nostro cervello a non dimenticare e a consolidare il cambiamento: ecco che così, dopo ventuno volte, il buon proposito diventa concreta abitudine automatica, non più faticosa.