Tensione in aula alla Camera. Proteste del M5S. Seduta sospesa


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Alessandro Di Battista del M5S

La seduta della Camera dedicata al voto sul pacchetto di riforme proposto dal governo si è trasformato in una vera e propria bagarre che ha costretto il presidente, Laura Boldrini a sospendere la seduta. Blocco dei lavori ed immediata conferenza dei capigruppo per far calmare la situazione e pretendere spiegazioni. Questa la decisione della terza carica dello Stato che in aula ha completamente perso il controllo della situazione quando i deputati hanno cominciato a scagliarsi gli uni contro gli altri.

Le proteste più vibranti sono arrivate ad opera dei deputati del Movimento Cinque Stelle. La scintilla che ha scatenato la bagarre è stata innescata subito dopo il voto dall’intervento del deputato cinque stelle Giuseppe D’Ambrosio che ha chiesto conto alla presidenza del fatto che i commessi non avessero ammesso sulle tribune destinate al pubblico di Montecitorio una donna che indossava la t-shirt con il logo dell’occupazione del tetto della Camera da parte del M5s. La Boldrini ha opposto il regolamento facendo notare che «quello slogan è stato fatto proprio da un gruppo parlamentare, per cui i commessi hanno fatto bene».

Questa risposta ha scatenato l’ira dei cinque stelle che hanno cominciato a lanciare accuse contro Pd e Pdl. Dai propri scranni i deputati dei due partiti di maggioranza hanno fatto lo stesso, alzando i toni della discussione in un’escalation di manifestazioni di dissenso degne di una curva di uno stadio. Il deputato del M5S Alessandro Di Battista ha cominciato a fare il simbolo delle manette rivolto ai colleghi della maggioranza e dagli scranni dei cinque stelle si è alzato il coro «Il Pd è peggio del Pdl». Dura la replica dell’ufficio di presidenza che ha stigmatizzato l’accaduto ed ha sospeso la seduta.