Incidente sull’A16. Il bilancio s’aggrava, morto un operaio.


INTERAZIONI: 9
avellino
L’incidente di Monteforte Irpino

Sale a quaranta il bilancio delle vittime per l’incidente di Monteforte Irpino dove un autobus di turisti precipitò da un viadotto dell’A16 in una scarpata lo scorso 28 luglio. Dopo una lunga degenza in condizioni critiche, non ce l’ha fatta Salvatore Di Bonito. Operaio di 54 anni, era ricoverato all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli da una ventina di giorni. In un primo momento, subito dopo l’incidente, era stato trasferito all’ospedale di Salerno. Lì aveva subito i primi soccorsi e trascorso i primi giorni di degenza.

Le sue condizioni erano parse subito critiche ma una volta stabilizzato i sanitari decisero di trasferirlo al nosocomio di Pozzuoli per permettere ai suoi familiari di stargli quotidianamente vicino nella propria città. Una famiglia già dilaniata dal dolore per la morte nello stesso incidente della moglie di Di Bonito sempre nel drammatico incidente. Oggi però anche il cuore dell’operaio ha smesso di battere aggravando il bilancio di una tragedia su cui sta indagando la magistratura. La procura di Avellino sta continuando negli accertamenti tecnici utili a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e le effettive cause che l’hanno provocato.

Sotto la lente d’ingrandimento della procura ci sono sia le condizioni dell’autobus al momento dello scontro che la capacità di contenimento dei new jersey in cemento. Da una parte i magistrati vogliono appurare se e di chi sono le responsabilità nella mancata frenata del mezzo sul viadotto, e dall’altra capire se la sede stradale poteva contenere l’impatto ed evitare che il mezzo volasse giù dalla scarpata. Una prima ipotesi avanzata dai periti di parte parla di un guasto all’impianto frenante anche se su questo punto la procura irpina va avanti con prudenza.