Siria, Russia: «Prove Stati Uniti non convincono, non ci sono fatti»


INTERAZIONI: 15
russia
Il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov

Continua il braccio di ferro sulla questione siriana tra Russia e Stati Uniti. Quella che dovrebbe essere una questione umanitaria per far cessare una guerra civile in atto da almeno due anni, è diventata invece un gioco di forza per aggiudicarsi un importante tassello dello scacchiere internazionale. Così alle dichiarazioni Usa risponde puntualmente il Cremlino e viceversa essendo ormai uscite entrambi le nazioni allo scoperto in uno scontro che riporta indietro entrambi i paesi ai tempi della guerra fredda. Alle dichiarazioni del segretario di Stato, John Kerry ha risposto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov.

Il titolare dell’importante dicastero ha accusato l’America di non aver fornito prove convincenti sull’utilizzo di armi chimiche da parte delle forze governative di Assad sui civili. Al contrario, secondo il rappresentante del governo russo, «Ci hanno mostrato alcuni materiali che non contengono nulla di concreto e che non ci convincono. Non ci sono né mappe geografiche né nomi. Inoltre ci sono molte incongruenze, restano moltissimi dubbi». Un quadro “indiziario” ai danni della Siria che non convince la Russia e che allontana decisamente per gli Stati Uniti una possibile risoluzione Onu a favore dell’intervento, ribadendo la posizione della Russia pronta ad opporre il veto.

Lavrov ha poi continuato ad accusare gli Usa: «Non ci sono fatti, ci sono semplicemente dichiarazioni che loro sanno per certo. E quando voi chiedete delle conferme più dettagliate loro dicono che è tutto segreto e che per questo non possono farci vedere: vuol dire che non vi sono elementi per la cooperazione internazionale. Anche quello che ci hanno fatto vedere in precedenza e ultimamente i nostri partner americani, come pure quelli britannici e francesi, non ci convince assolutamente». Chiara quindi la posizione russa che ha inoltre anticipato anche il veto cinese dichiarando che «Russia e Cina sono esclusivamente per soluzioni diplomatiche» rispedendo al mittente anche le minacce ad Iran e Corea del Nord di Kerry.