Bologna, 16enne afgana segregata e costretta a bere detersivo per punizione


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I Carabinieri di Bologna intervenuti

Non poteva muoversi di casa. Nessuno, nella cittadina di periferia di Bologna dove era andata a vivere con il marito dall’Afghanistan, la conosceva. Da quando s’era trasferita in Italia era uscita di casa una sola volta con lui. Il resto dei suoi giorni li aveva trascorsi tra le mura domestiche ad attendere l’uomo che lavorava in una pizzeria. Per di più, alle autorità italiane aveva finto di avere 32 anni ma in realtà ne aveva esattamente la metà. E’ la storia di una giovane donna afgana che questa mattina probabilmente è riuscita a fuggire per sempre dalla sua prigione.

La 16enne è riuscita a raccontare tutto ai Carabinieri di Bologna che l’hanno salvata dall’ennesimo pestaggio. Ad intervenire è stato un militare che ha assistito al pestaggio da parte del marito e l’ha portata in salvo facendo arrestare il coniuge. La donna dopo diversi tentativi, era riuscita a scappare di casa e a recarsi alla stazione. Quando il marito è rientrato, però, l’ha chiamata ed ha riconosciuto il rumore dei treni. Così l’ha raggiunta alla stazione ed ha cominciato a malmenarla. L’intervento dei carabinieri ha messo però fine ai soprusi che la ragazza ha dovuto subire da quando è arrivata in Italia.

Ne ha raccontati solo alcuni ai militari ma sono subito bastati ad inquadrare in che condizioni la donna vivesse. Due settimane fa era stata picchiata dall’uomo ed era ricorda alle cure dell’ospedale per curare le ferite che aveva detto di essersi procurata cadendo. Ai medici aveva esibito un passaporto falso su cui risultava 32enne. Al precedente tentativo di fuga da casa, invece, ha raccontato di essere stata scoperta dal marito che l’aveva punita facendole bere un misurino di detersivo per piatti. L’uomo è stato condannato con rito direttissimo ad un anno, patteggiando la pena, per violenza privata ed a breve potrebbe già tornare in libertà.