Svelato il mistero di Carneade


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Carneade
Carneade

“Carneade chi era costui ?” . Il quesito resta in sospeso nell’incipit dell’ottavo capitolo dei Promessi Sposi. Don Abbondio sarà interrotto nelle sue meditazioni dall’irruzione di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella che tenteranno inutilmente di sposarsi con un inganno ai danni del povero curato.

Ho visitato molti luoghi evocati da Don Lisander nel suo capolavoro: il ramo del lago di Como, i monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo, la Milano della peste. Il grande romanzo popolare continua a dipanarsi per tanti capitoli tra guerre e pestilenze, conversioni e fughe, eroismi ed idiozia. L’umanità scorre nella limpida pagina manzoniana fonte inesauribile di riflessioni.

Ho pensato a quanta saggezza ci sia in quelle pagine: i capponi di Renzo, l’avvocato azzeccagarbugli, la caccia all’untore, i bravi, l’umile sarto, il grande Cardinale, l’Innominato. Ogni volta che ritorno a quelle storie scopro una sorgente d’umanità che diventa più ricca con l’accumularsi dei giorni e delle esperienze. Quella lettura che da ragazzi, di certo per l’inesperienza degli allievi a volte anche per colpa d’insegnanti maldestri, appare un inutile supplizio, nell’età adulta diventa uno scrigno prezioso dal quale trarre gemme sempre nuove.

Suggerisco a tutti di rispolverare i Promessi Sposi e tenerli sul comodino. Ci aiuteranno a vivere meglio le nostre giornate comprendendo quel che accade. Ed a proposito di Carneade… Chi era costui ? Non voglio lasciarvi con il fiato sospeso come Manzoni. Non se ne voglia a male il Sommo se svelo il mistero: Carneade, scolarca dell’Accademia Platonica, era un filosofo scettico vissuto in Grecia tra il 214 ed il 120 avanti Cristo.