Accoltella il figlio e poi lo decapita con un’accetta. «Era un fannullone»


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Un’auto dei Carabinieri

Non sopportava più di vederlo in casa senza fare niente. In quel monolocale viveva con lui a stretto contatto tutto il giorno, visto che era pensionato, e trascorreva le giornate a rimproverarlo. Poi però ieri sera ha perso la testa ed alle parole sono seguiti i fatti. L’ha prima accoltellato e ucciso ma non gli è bastato. Orrore a Sant’Alberto in provincia di Ravenna. Una tragedia familiare ha avuto un epilogo ancora più assurdo che la morte di un membro della famiglia. Un pensionato 72enne, Giuseppe Paolino, ha ucciso a coltellate il figlio Nunzio di 36 anni.

All’uomo però non è bastato togliergli la vita. Il suo raptus di follia gli ha dettato un’altra malsana idea: decapitarlo. Così con un’accetta il 72enne ha cominciato ad infierire sulla testa del 36enne morto nel tentativo di staccargliela. Dopo aver commesso il delitto il raptus si è esaurito ed il pensionato si è subito reso conto di cosa aveva combinato. Si è calmato, ha anche fumato una sigaretta e poi ha cominciato ad avvertire tutti gli otto figli avuti in due relazioni con due donne entrambe morte. Li ha telefonati uno ad uno sparsi in varie città d’Italia nelle province di Milano e Napoli.

Poi ha telefonato al 118 dicendo chiaramente di aver ucciso il figlio e poi ha chiamato un’altra figlia che vive in una cittadina vicina e che è stata la prima a vedere il corpo del fratello morto, subendo uno shock che ne ha costretto il ricovero in ospedale. Infine l’uomo è sceso in strada, con i vestiti ancora sporchi di sangue, e si è consegnato ai Carabinieri di Savarna. Nella notte ha confessato tutto ai pm titolari dell’inchiesta.