Sentenza Mediaset, Berlusconi ricorre alla Corte Europea dei diritti dell’uomo


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Silvio Berlusconi, leader Pdl

L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha scelto la strada della Corte Europea dei diritti dell’uomo per impugnare la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale nell’ambito del processo per i diritti tv Mediaset. La Corte Europea è l’ultima possibilità che rimane al leader del Pdl per provare a ribaltare la sentenza definitiva pronunciata dalla magistratura. La strada del ricorso alla Corte di Strasburgo era stata già annunciata come una concreta possibilità da parte dei suoi legali ed è stata puntualmente percorsa dall’ex premier.

Secondo il ricorso presentato in Europa, in Italia ai suoi danni sarebbe stato violato l’articolo 7 della Carta Europea. Solo la Corte di Strasburgo potrebbe annullare la sentenza della Corte di Cassazione italiana e così i legali dell’ex premier hanno deciso di non lasciare nulla d’intentato. Intanto la battaglia legale di Berlusconi si divide su due fronti visto che c’è da affrontare per lui e il suo entourage la questione della decadenza dalla carica di senatore come prescritto dalla legge Severino approvata lo scorso anno. Il leader del Pdl ha infatti presentato la propria memoria difensiva alla Giunta per le autorizzazioni del Senato.

Il prossimo 9 settembre in Giunta, infatti, inizierà l’iter per la discussione sulla decadenza di Berlusconi ed una delle sue facoltà è quella di presentare una memoria difensiva. Memoria all’interno della quale è espresso il parere di numerosi costituzionalisti che avanzano dubbi sulla costituzionalità della norma. Inoltre tra le pagine della memoria viene espresso anche l’ipotesi di un conflitto di attribuzione relativamente alla messa in mora della sovranità del Parlamento riguardo i propri rappresentanti eletti. L’obiettivo di Berlusconi è quello di far prendere atto alla Giunta di questi problemi e far sollevare proprio un ricorso alla Consulta che per alcuni però è di esclusiva facoltà del Parlamento.