Le prossime quarantotto ore saranno decisive per le sorti della Siria. Dopo essere state alla finestra per tutti i tre anni di durata della guerra civile, le grandi potenze mondiali sembrano essere ad un passo dall’intervento. L’ultima chance per evitare il conflitto sarebbe rappresentata dall’invio degli ispettori Onu a Damasco per verificare l’utilizzo di armi chimiche. Un’ispezione che comunque non convince gli Stati Uniti che l’hanno già definita tardiva e stanno valutando altre opzioni. Dichiarazioni che già erano sembrate nient’altro che la valutazione dell’opzione militare che nelle ultime ore prende sempre più corpo.
La conferma arriva da parte del quotidiano inglese “The Daily Mail” che cita fonti governative e parla di contatti tra il governo statunitense e quello britannico. Contatti che sarebbero già in fase avanzata visto che i due presidenti Barack Obama e David Cameron si sarebbero dati quarantotto ore di tempo per decidere riguardo l’eventualità di un attacco militare. Un intervento che se dovesse ottenere il parere positivo da parte di entrambi i governi dovrebbe partire già fra una settimana. La decisione, secondo il quotidiano inglese, è stata presa nel corso di un lungo colloquio tra i due presidenti trattenutisi a telefono per circa quaranta minuti.
Se lo scenario ipotizzato dai giornali inglesi fosse confermato, la Siria potrebbe essere attaccata già dalla prossima settimana. Un’ipotesi confermata tra l’altro, anche dalla Francia secondo cui, se ci sarà, l’attacco avverrà la prossima settimana. Intanto fonti vicine agli ambienti militari britannici già parlano di movimenti della marina militare britannica messa in stato d’allerta nelle ultime ore. Così come allarmano le prese di posizione sia del presidente siriano Bashar al Assad che ha minacciato gli alleati che si pentiranno in caso di attacco, sia della Russia che ha parlato di «gravissime ripercussioni in caso di attacco».