Egitto, El Baradei accusato di tradimento. Mubarak ai domiciliari


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L’ex presidente Hosni Mubarak

Si avvia verso una dichiarata svolta autoritaria l’Egitto guidato dal governo di transizione. Un governo che nelle ultime ore ha dimostrato essere, come se ancora ce ne fosse bisogno, la testa di legno dell’esercito che realmente detiene il potere in Egitto. A confermarlo è la messa in stato d’accusa dell’ex vicepresidente El Baradei. L’accusa ai danni del premio Nobel per la pace è quella di tradimento dopo essersi dimesso dalla sua carica. El Baradei aveva rassegnato le proprie dimissioni in opposizione alla scelta dell’esercito di reprimere in un bagno di sangue le proteste dei sostenitori di Morsi.

Il Nobel per la Pace aveva tentato la via diplomatica fino a poche ore prima dello sgombero ma al momento in cui l’esercito decise di sgomberare con la forza, lasciò il suo incarico in aperta polemica. Dopo la violenta repressione adesso l’esercito vuole farla pagare al Nobel e un professore di diritto presso l’università di Helwan del Cairo ha depositato l’accusa nei confronti di El Baradei. L’udienza del processo per tradimento ai suoi danni è stata fissata per il prossimo 19 settembre ma il Nobel è partito per Vienna subito dopo le dimissioni.

Intanto il tribunale del Cairo ha deciso per la scarcerazione dell’ex presidente Hosni Mubarak. Dopo la sua destituzione del 2011 durante la “primavera araba” e la sua incarcerazione, l’ex rais è tornato in libertà e si è stabilito in un ospedale militare al Cairo in regime di arresti ospedalieri. Ai suoi danni sono scaduti i termini di custodia cautelare dopo l’assoluzione per l’accusa di corruzione. Il prossimo 25 agosto, invece, Mubarak dovrà essere processato per il reato di concorso in strage perpetrata nel corso delle repressioni delle manifestazioni del 2011.