Convocazione in aula per Dl Femminicidio. Tutti contro la Boldrini


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Camera
Laura Boldrini, Presidente della Camera

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la convocazione della seduta della Camera per il 20 agosto, anche in aula si sono susseguiti gli attacchi ai danni del Presidente della Camera, Laura Boldrini. Come già il Movimento Cinque Stelle nelle scorse settimane, anche la Lega Nord ha accusato la Boldrini di protagonismo per la convocazione della seduta in pieno periodo estivo. Ad accusarla in aula a nome dei deputati leghisti è stato Nicola Molteni che ha attaccato duramente la terza carica dello Stato. La risposta della Boldrini non si è fatta attendere.

Il Presidente della Camera ha risposto subito dopo l’intervento del leghista ricordando i motivi per i quali è stato necessario convocare la seduta. «Era prevedibile che Montecitorio dovesse riunirsi gia’ dopo il 20 di agosto per la presentazione di un decreto. E che in ogni caso la prossima seduta era fissata per il 6 settembre. Non credo che questo sia protagonismo, credo che sia una comunicazione assolutamente legittima. Non c’e’ nulla di vanto, solo un fatto – e poi la Boldrini nel citare l’articolo 77 della Costituzione ha continuato – ci sono precedenti di convocazioni durante la pausa estiva o natalizia per l’annuncio della presentazione di decreti legge. Questi sono i fatti e le polemiche che sono seguite sono state del tutto pretestuose.

Sul punto è però di nuovo intervenuto il M5S che ha ribadito il concetto già espresso dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio e dal presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico. Danilo Tonielli ha infatti esortato il Presidente a rendere operativa sin da subito la seduta senza attendere il 6 settembre e convocando il 26 agosto e non il 5 settembre, la riunione degli uffici di presidenza delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia che dovranno occuparsi del decreto. La Boldrini ha però risposto di affidarsi alle due commissioni per la redazione del calendario. Nella seduta di oggi erano comunque presenti in aula solamente 104 deputati.