Open Grave – Recensione. Già visto.


INTERAZIONI: 7
Open Grave - Recensione. Già visto.
Open Grave – Recensione. Già visto.

Non è male questa nuova opera del regista spagnolo Gonzalo Lòpez-Gallego, qui al suo terzo lungometraggio dopo Apollo 18 e The King of the Mountain, ma nonostante si tratti di un thriller che fornisce a poco a poco gli indizi per svelare il mistero che dà vita alla trama, già dall’inizio la sensazione è quella di una pellicola già vista.

Forse con Saw, o con Il cubo o con uno dei vari film col colpo finale alla Shyamalan, scegliete voi, ma è proprio la regia che non riesce ad confermare il tentativo di originalità dei fratelli Chris e Eddie Borey che hanno scritto la sceneggiatura. Molto meglio la fotografia Josè David Montero che riesce a catturare l’ambientazione e dargli le giuste luci, o l’intepretazione di Sharlto Copley.

Opern Grave è un thriller con punte di horror, ma niente che lascerà insonni, ma che piuttosto scatenerà la curiosità di capire cosa sta succedendo. Curiosità che però potrebbe affievolirsi sia per la lunghezza della pellicola (1h e 42minuti sono troppi per un film del genere), sia per la facilità con cui a un certo punto si può intuire il mistero. Anzi quasi disturba che i personaggi non lo capiscano. A corollario del tutto un’esplorazione di temi come la fiducia nel prossimo, l’istinto di sopravvivenza e la perdita di memoria che a volte danno qualche affondo senza però mai colpire a pieno il bersaglio.

Open Grave racconta la storia di alcuni uomini risvegliatisi in fosse comuni in mezzo a dei cadaveri, che non ricordano nulla di come siano finiti lì e che iniziano a muoversi su un territorio sconosciuto e ostile cercando di sopravvivere e capire cosa gli sia successo.

Open Grave è arrivato nelle nostre sale mercoledì 14 agosto.
Il trailer lo trovate qui.