Giugliano si ribella all’inceneritore e scende in piazza


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La manifestazione a Lago Patria

E’ partita la mobilitazione dei cittadini di Giugliano contro la possibilità che venga realizzato un inceneritore proprio nella zona industriale cittadina. Un impianto chiamato a bruciare le oltre seimila tonnellate di ecoballe che, secondo i cittadini e molti esperti titolati, oltre che periti della procura di Napoli, di “eco” hanno ben poco. La prima manifestazione si è realizzata ieri per le strade di Lago Patria, sempre nella periferia nord di Napoli. Oltre un centinaio di cittadini si erano incontrati per riunirsi in assemblea e valutare tutte le azioni legali da mettere in campo per provare a fermare l’iter che l’assessore Romano sembra aver messo in campo.

Quella che doveva essere un’assemblea si è poi trasformata in un corteo che ha percorso le strade della città per provare ad avvisare ancora una volta la cittadinanza del rischio che correrebbe il territorio in caso di costruzione dell’inceneritore. Il corteo di ieri non è che la prima manifestazione portata in strada dai vari comitati che da anni combattono contro l’inquinamento e l’emergenza rifiuti in quella che viene tristemente chiamata “Terra dei Fuochi” per i continui roghi tossici di cui è teatro da tempo.

Domani mattina i comitati hanno organizzato un altro sit in dinanzi alla sede del comune giuglianese. Le proteste continueranno martedì sera nella villa comunale di Qualiano, altro paese dell’hinterland, dove si terrà un’altra assemblea. Oltre all’attivismo dei comitati cittadini anche alcune forze parlamentari di opposizione stanno portando il caso in aula. In particolare il Movimento Cinque Stelle e Sel che hanno diversi parlamentari originari dell’area martoriata dall’emergenza rifiuti. Uno di questi, Salvatore Micillo deputato del M5s, ha preparato un’interrogazione parlamentare all’attenzione del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando e firmata da 72 suoi colleghi.