Non ci sta Silvio Berlusconi ad arrendersi all’evidenza della condanna penale subita per il caso dei diritti Mediaset e diventata irrevocabile dopo la sentenza della Cassazione. Il leader del Popolo della Libertà è sceso in piazza a Roma dove ha incontrato un gruppo di venticinquemila suoi sostenitori. Una manifestazione tenutasi a via del Plebiscito dove l’ex premier ha tenuto un discorso di circa venti minuti dinanzi ai militanti venuti da diverse parti d’Italia con pullman organizzati. Un discorso-arringa molto simile al videomessaggio registrato subito dopo la pronuncia degli ermellini e che ha ripercorso i suoi cavalli di battaglia di sempre.
Su tutti. l’attacco alla magistratura che, come più volte ribadito, è secondo lui assurta a potere dello Stato e condiziona la vita politica. «Dei semplici impiegati statali, che non hanno fatto altro che fare un compitino e vincere un concorso, rappresentano un potere senza controllo capace di colpire il potere esecutivo e legislativo». Così Berlusconi ha etichettato la magistratura rea di aver fatto di tutto, sin dalla sua discesa in campo del 1994, per ostacolarlo e metterlo fuori gioco. Oltre alle critiche alla sentenza, Berlusconi ha anche ribadito il sostegno del Pdl al governo Letta per poi concludere il suo discorso con una promessa: «io sono qui, resto qui e non mollo».
Il breve incontro di Berlusconi con i suoi sostenitori è stato comunque oggetto di aspre polemiche soprattutto per la questione autorizzazioni per la manifestazione. Il Campidoglio ha infatti fatto sapere di non aver rilasciato alcuna autorizzazione per la manifestazione e l’installazione del palco che ha ospitato l’ex premier ed ha minacciato denunce alla procura. Immediata la risposta di Fabrizio Cicchitto, «palco abusivo, il sindaco è un cretino». Il pdl dal canto suo ha inoltre denunciato un ostruzionismo da parte del comune che ha impedito il passaggio a numerosi pullman con a bordo sostenitori del partito venuti per la manifestazione.