Compravendita di senatori, De Gregorio patteggia la pena.


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ex senatore
Sergio De Gregorio, ex senatore

Non farà un solo giorno di carcere l’ex senatore Pdl, Sergio De Gregorio per la vicenda della compravendita dei senatori durante il governo Prodi del 2008. L’ex editore de “L’Avanti” ha chiesto di patteggiare la pena nel corso dell’udienza preliminare dinanzi al gup Amelia Primavera del tribunale di Napoli. Per l’accusa di corruzione che lo vede indagato insieme a Valter Lavitola e Silvio Berlusconi, De Gregorio ha chiesto l’applicazione pena. Un anno ed otto mesi, con sospensione condizionata della pena, è stata la richiesta di condanna avanzata dalla difesa di De Gregorio, patrocinata dall’avvocato Carlo Fabbozzo.

La procura di Napoli ha accettato il patteggiamento e adesso manca solo la ratifica del giudice napoletano all’esito della quale si chiuderà senza conseguenze la vicenda processuale dell’ex deputato di Italia dei Valori passato poi al Pdl. Un passaggio che gli è vaso la cifra di tre milioni di euro, due dei quali corrisposti in nero, ed elargiti a titolo personale o per la sua attività politica da parte di Silvio Berlusconi. Venne chiamata “Operazione Libertà”, la serie di passaggi di senatori della maggioranza all’opposizione che permise la caduta del governo di Romano Prodi nel 2008.

Un sistema nel quale si era prodigato anche l’allora direttore de “L’Avanti”, Valter Lavitola che avrebbe dovuto essere “ripagato” da Silvio Berlusconi con una candidatura in Parlamento poi saltata successivamente. L’ispiratore dell’operazione di compravendita dei senatori, secondo gli inquirenti, sarebbe stato Silvio Berlusconi che, in quanto capo dell’opposizione, voleva far cadere il governo. De Gregorio, dopo aver incassato il “premio” per il suo cambio di casacca ha raccontato tutto ai magistrati che già indagavano sulla vicenda. Nei giorni scorsi gli erano stati revocati anche gli arresti domiciliari presso la sua casa di Roma.