Il Governo americano spia milioni di esseri umani in tutto il Mondo. Il sistema Prism permette l’incrocio di migliaia di dati sensibili ( carte di credito, tabulati telefonici, movimenti con il telepass, attività social ) ufficialmente per la grande lotta al Terrorismo ed al Male planetario. Nella pratica quotidiana forse anche per scopi non tanto lodevoli.
Ma nessuna organizzazione internazionale solleva proteste sull’operato del presidente Obama il quale sostiene che grazie allo spionaggio nei riguardi dei concittadini e di tutti coloro che hanno rapporti di lavoro ed amicizia con gli States sono stati scongiurati almeno tre attentati devastanti. Al contrario proteste popolari, incursioni delle Femen, petizioni al Parlamento europeo vengono giù come il diluvio universale non appena il più scalcagnato dittatorello dello stato libero di Bananas si azzarda a porre qualche censura all’utilizzo democratico della Rete.
Due pesi e due misure nella violazione della privacy che forse sconcertano ancor di più dello stesso attentato alla riservatezza personale.
Le nuove tecnologie, ne siamo ben consapevoli, hanno limitato l’orizzonte della nostra libertà personale. Ogni giorno compiamo decine di azioni che permettono di comprendere come viviamo, come la pensiamo, che partito e che vestiti preferiamo.
Molte volte è utile perché permette, ad esempio alle aziende, di predisporre delle offerte conformi ai nostri desideri. Talvolta questa osservazione diventa controllo sociale ed a questo punto è giusto che una democrazia evoluta metta in azione gli antidoti necessari. Credo che si debbano praticare e fissare nella norma tre principi assoluti: abbiamo il diritto di esser informati che una determinata azione emette dati sensibili monitorati da aziende, forze dell’ordine, partiti politici; abbiamo il diritto di sapere chi e perché ci sta osservando: abbiamo il diritto di sapere fino a quando durerà questa osservazione che quanto più invasiva nella sfera dei dati sensibilissimi tanto più deve esser limitata nel tempo e nella quantità.