Ruby, Berlusconi condannato a sette anni. Interdizione perpetua dai pubblici uffici


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L’ex premier, Silvio Berlusconi

E’ una sentenza durissima quella che il tribunale di Milano ha emesso ai danni di Silvio Berlusconi. Nell’ambito del processo “Ruby”, dove l’ex premier era accusato di concussione e prostituzione minorile, i giudici milanesi hanno scelto di condannarlo a sette anni di carcere. Una pena esemplare e ancora più dura rispetto alla richiesta formulata dalla pubblica accusa. La procura di Milano aveva, infatti, invocato la condanna a sei anni di carcere ma il tribunale meneghino è stato ancora più duro non riconoscendo alcun tipo di attenuante all’imputato e condannandolo per entrambi i reati che gli venivano contestati.

Oltre alla pena detentiva durissima, il trio giudicante ha anche disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per il leader del Pdl. Dovesse diventare definitiva, la condanna metterebbe fine alla sua vita politica. Una sentenza senza precedenti letta in aula dopo una camera di consiglio durata oltre otto ore. I giudici hanno inoltre confermato il sequestro di beni, già eseguito ad inizio della vicenda ai danni di Karima El Marhoug, in arte Ruby, e del suo compagno Luca Rizzo.

Il tribunale ha inoltre disposto la trasmissione degli atti di alcune udienze alla procura per verificare se ci siano state delle false testimonianze nel corso del dibattimento. Un dibattimento durato oltre due anni per un totale di oltre cinquanta udienze a chiudere solamente il primo grado di giudizio di una vicenda che ha fatto il giro del mondo. Tutti i siti dei principali quotidiani mondiali hanno aperto con la notizia della condanna dell’ex premier. La prima a commentare la condanna di primo grado è stata Daniela Santanché che l’ha definita una vergogna ed una sentenza politica. Inevitabile il ricorso in appello della difesa.