Josepa Idem ed IMU, brutta figura medagliata


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Josefa Idem
Josefa Idem

Io non ho mai applaudito Josepa Idem. Forse per invidia perché non riuscirò mai ad infilare il mio panzone in una canoa, forse perché non mi appassiona più di tanto uno sport nel quale si resta al vertice mondiale tanto a lungo evidentemente per mancanza di valida concorrenza.

 

Di certo non l’applaudirò adesso che sventola le sue medaglie per distogliere l’attenzione dalla verifica sul regolare pagamento dell’IMU. Che centrano le medaglie con l’odiosa tassa sulla casa? E che centra sostenere di averle vinte per l’Italia? L’atleta vince per se stesso ed è solo lui a ricavar profitto economico e mediatico, personale e pubblico ( vedi la nomina ministeriale)  dal medagliere. Non mi pare che gli italiani debbano pertanto particolare gratitudine a Josepa né a nessun altro olimpionico.

 

Non entro nel merito della vicenda. Tutti noi ci affidiamo a commercialisti ed esperti del ramo per gestire i nostri rapporti con il fisco. Può capitare, in totale buona fede ed anche per la complessità delle norme, di sbagliare e di doverne poi pagare il conto. Cosa che la ministra si è detta pronta a fare. La cosa doveva finire lì senza diventare l’uragano che rischia di spazzarla via da Palazzo Chigi. Non tanto per l’IMU eventualmente non pagata, ma per l’arroganza di ritenere che le medaglie vinte con tanto sacrificio possano valere come salvacondotto contro ogni critica. E poi che cosa sgradevole evocare la Germania come parametro di giudizio morale….. Anche il suo collega olimpionico marciatore si è avventurato sugli scivoli sentieri della comparazione altoatesina e non credo gliene verrà gran bene.

 

Le medaglie, cara Josepa, sono un onore ma al tempo stesso un onere. L’Italia che lei sostiene aver onorato con i tuoi trionfi non si attendeva una reazione stizzita ma una semplice e serena accettazione della verifica con l’eventuale pagamento del dovuto. Si è sempre dichiarata disponibile a tale procedura, come ogni cittadino non medagliato. Ed allora perché rovinar tutto sventolando queste medaglie che rischiano di diventare un fardello ingombrante e non un motivo di legittimo orgoglio personale ma non certo nazionale?