Processo Ruby 2, spunta fuori un testimone a sorpresa


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parte civile
Imane Fadil, parte civile nel processo

Colpo di scena stamattina nel processo che vede imputati Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile dinanzi al tribunale di Milano. Prima dell’inizio delle arringhe, la difesa ha presentato un testimone a sorpresa pronto a perorare la causa dei tre imputati. In particolare quella di Emilio Fede che secondo il nuovo testimone sarebbe vittima di un ricatto. Nelle sue dichiarazioni rese dinanzi alla procura di Roma che ha poi trasmesso gli atti a Milano, Pawel Glowine, ha reso un diverso punto di vista della vicenda.

Secondo quanto detto ai magistrati capitolini lo scorso 21 maggio, una delle parti civili che hanno chiesto un risarcimento milionario ai tre imputati farebbe parte di un gruppo di ragazze scelte per circuire e poi ricattare personaggi famosi. Il nuovo teste, 35enne di origine polacche, nella vita si occupa di casting ma nel suo ambiente era venuto a conoscenza di queste ragazze chiamate a ricattare volti noti. La parte civile coinvolta in questo piano ricattatorio sarebbe Imane Fadil che ai tre imputati ha chiesto un risarcimento complessivo di due milioni di euro.

Stando alle dichiarazioni del nuovo testimone la Fadil gli aveva confidato di aver già partecipato ad un piano simile ai danni del calciatore Fabio Cannavaro. In quel caso, nel 2006, fu protagonista di un foto-ricatto ai danni del neo campione del mondo. Da quanto confidato al 35enne polacco però la sua ambizione era quella di entrare nel giro dei politici che pur di non incorrere in scandali avrebbero pagato qualsiasi cifra. Una testimonianza a cui il pm Antonio Sangermano si è opposto e che il tribunale non ha ammesso agli atti lasciando poi la parola al legale di Fede per l’arringa conclusiva durata quasi otto ore.