I brasiliani in piazza contro le spese per i Mondiali 2014


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san paolo
La manifestazione di San Paolo

Qualcuno su facebook ha commentato la notizia delle manifestazioni di protesta in Brasile così: «se i brasiliani protestano contro il calcio, allora veramente qualcosa non va». Eppure da ieri sera, ora italiana, in migliaia si sono incontrati nelle strade di San Paolo, e di altre città carioca, per protestare contro le spese sostenute dal governo per la realizzazione dei Campionati Mondiali di Calcio e per l’aumento dei costi dei mezzi pubblici. La protesta che ha fatto registrare più presenze è stata proprio quella organizzata a San Paolo.

Lì sono scese in piazza circa trentamila persone per chiedere di porre un freno all’aumento del costo dei mezzi pubblici, elemento fondamentale per il trasporto delle fasce deboli in un tutto il Brasile. Ai brasiliani non è andato giù che a fronte di tagli e di aumenti di prezzi nel pubblico corrispondano spese esorbitanti per l’organizzazione dell’evento che porterà il Brasile su tutte le prime pagine del mondo. Le manifestazioni di protesta hanno lambito anche lo svolgimento di un’altra grande manifestazione calcistica: la Confederation’s Cup. Vero e proprio prologo dei Mondiali, la kermesse, che vede impegnati squadre di tutti gli emisferi, è stata utilizzata come prova generale per testare efficienza di impianti sportivi e accoglienza.

Durante una partita giocatasi ieri sera, Tahiti contro Nigeria, molti manifestanti si sono dati appuntamento all’esterno dello stadio per cercare di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica anche internazionale. Da diversi mesi sono molte le voci che ritengono rischiose le manovre economiche imposte per l’organizzazione sia dei Mondiali di Calcio del 2014 che delle Olimpiadi del 2016. Un impegno economico che darà sicuramente un risultato senza precedenti in termini di visibilità al paese ma che non è un altrettanto scontato successo economico ed in molti hanno addotto come esempio l’ultima esperienza di Londra 2012.