Emergenza carceri, ai domiciliari quattromila detenuti


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ministro giustizia
Il ministro, Annamaria Cancellieri

E’ in arrivo un decreto legge per provare a risolvere l’emergenza carceri che attanaglia tutti i penitenziari del paese. Più che una soluzione, si tratta di un intervento tampone in ottemperanza delle forti richieste avanzate dall’Europa pronta a sanzionare l’Italia sul fronte dei diritti umani. Con un vero e proprio diktat, l’Unione Europea un paio di settimane fa aveva intimato all’Italia di risolvere il problema del sovraffollamento. Per provare ad avanzare una prima soluzione il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri ha annunciato un decreto legge che verrà presentato in Consiglio dei Ministri sabato.

Il testo prevede che per i reati che vengono puniti con la reclusione fino a sei anni di carcere non verrà più applicata la custodia cautelare in carcere ma quella degli arresti domiciliari. Con l’attuazione del decreto, a conti fatti, dovrebbero essere quasi quattromila i detenuti che lascerebbero le carceri italiane per finire agli arresti domiciliari. Una soluzione tampone che permetterebbe alle carceri di respirare ma che comunque non risolverebbe il problema. Ne è consapevole il Guardasigilli che ha già annunciato che al decreto seguirà un vero e proprio piano carceri.

Un piano atteso da anni ma che al momento non è ancora praticabile. Una soluzione che comunque dovrà essere presa entro maggio-giugno 2014 come prescritto dall’Unione Europea. Lo sa bene la Cancellieri che conta di riuscire a mettere sul tavolo il piano vero e proprio prima di maggio 2014. Intanto sembra data per certa l’approvazione del decreto legge il cui testo è stato anche modificato in corso d’opera. La prima stesura prevedeva che i reati per cui era prevista la detenzione domiciliare avevano come pena massima quattro anni di reclusione.