Semplicemente parliamone: Ezio Guaitamacchi

Giornalista e Critico Musicale


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Da bambino, Ezio Guaitamacchi si divertiva a inventare vere e proprie partite di calcio di cui faceva il commentatore.
Sulla spiaggia di Iesolo questo semplice gioco si trasformava in un vero e proprio spettacolo e una folla di persone si fermava ad ascoltarlo.
Oggi il suo gioco preferito è il tennis, sport che a suo parere si lega perfettamente al rock: Lars Ulrich, ad esempio, oltre ad essere un grande batterista è anche un prodigioso tennista.
Da esperto del Rock, Ezio Guaitamacchi ci riporta due esempi di semplificazione del genere musicale.
Il primo riguarda i Police. Il gruppo, prima di diventare famoso, ha girato uno spot per una marca americana di gomme da masticare: la richiesta dell’azienda era che fossero tre ragazzi biondissimi e i Police, spinti dal loro manager, si tinsero i capelli. Questa semplice operazione di marketing, probabilmente, ha connotato la loro identità e contribuito al loro successo.
Il secondo esempio di semplificazione ha invece come protagonista il grande Bruce Springsteen, che tempo fa ha fatto un’intera tournée da solo, senza band, suonando ogni pezzo con uno strumento diverso.
Infine, due SMS impossibili rivolti a due grandi personaggi del mondo musicale: Bob Dylan e Joni Mitchell.
Buona visione.

(Intervista a cura del nostro S-Buster Michelangelo Iossa)

http://youtu.be/5bUAkjdtNjA

Note:
Ezio Guaitamacchi, è giornalista, scrittore e critico musicale. Milanese di nascita, è appassionato di musica e nel 1978 fonda il gruppo country-rock Country Jamboree, con cui suonerà per 10 anni. Nel 1982 fonda il bimestrale musicale Hi, Folks! e nel 1987 diventa consulente artistico della trasmissione DOC di Raidue. Nel 1990 dà vita al programma Born in the U.S.A con Enzo Gentile – in onda su Italia 1 – e nel 1994 fonda il mensile musicale Jam insieme a Marialina Marcucci. È stato direttore della casa editrice Arcana, ha scritto numerosi saggi e guide sulla storia del rock, è stato conduttore televisivo e produttore di documentari per la TV in ambito musicale. Del 2010 è suo libro “Delitti rock”, che ha ispirato l’omonimo programma per la TV.