Semplicemente parliamone: Giandomenico Lepore

Ex Procuratore capo di Napoli


INTERAZIONI: 7

Da bambino, Giandomenico Lepore giocava a “guardie e ladri” con gli amici e faceva sempre la parte della guardia.
Ma anche se fin da piccolo era portato a far rispettare le regole, dentro di lui la vocazione per la legge e il diritto si è consolidata solo successivamente.
Quando era giovane infatti, Giandomenico Lepore voleva diventare commissario di bordo ma suo padre lo convinse a studiare Giurisprudenza. È da lì che è iniziato il suo percorso.
Per Giandomenico Lepore certe scelte non si fanno da bambini, soprattutto quando si tratta di decidere se essere “guardia” o “ladro”: chi sceglie la legge lo fa perché spesso è un modo sicuro di trovare lavoro.
Nella sua professione, confessa il nostro ospite, è molto importante essere rispettosi verso i detenuti, perché si viene ripagati con la stessa moneta.
Altra cosa importantissima è la semplicità: chi scrive una sentenza deve essere semplice, perché tutti hanno il diritto di capire.
Un personaggio di cui si è parlato e si parla tanto. Buona visione.

(Intervista a cura del nostro S-Buster Peppe Iannicelli)

http://youtu.be/MxVFNd-LBdM

Note:
Giandomenico Lepore è stato a capo della Procura di Napoli per 8 anni: tra le sue inchieste ricordiamo quelle contro la Camorra, incentrate sulle connivenze con politici anche nazionali come Nicola Cosentino (costretto a dimettersi da sottosegretario all’Economia), quelle su “Calciopoli”, quelle sui rifiuti e infine lo scandalo Tarantini-Lavitola-Berlusconi. “È più difficile indagare su un politico che incastrare un camorrista“.  Questa è la frase che meglio sintetizza il suo operato.