Mafia, arrestato latitante condannato all’ergastolo


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boss Cosa Nostra
Cosimo Di Forte

E’ considerato il braccio armato della famiglia mafiosa di San Cataldo. La Corte d’Assise di Caltanissetta lo ha condannato all’ergastolo con isolamento diurno per omicidio aggravato. Finisce la latitanza di Cosimo Di Forte, arrestato dalla squadra mobile di Caltanissetta proprio nella città della sua cosca, San Cataldo appunto. Gli agenti sono riusciti a stringere le manette al luogotenente di Cosa Nostra pedinando la sua ex Maria Carmela Castello. La donna aveva infatti preso in affitto un appartamento già utilizzato in passato dal latitante.

Si tratta della casa di via Galilei dove già aveva vissuto il latitante e dove la donna si incontrava spesso con il figlio di diciassette anni del pregiudicato. Ieri sera l’ultimo appostamento aveva dato l’ennesima conferma agli investigatori della presenza del latitante. Dall’abitazione era infatti uscito ancora una volta il figlio, accompagnato stavolta anche dai suoi fratelli più piccoli. L’appostamento è continuato e dopo poco tempo è arrivato nell’appartamento anche la donna. A seguire anche un fattorino della pizzeria che ha portato la cena per tutti. Ormai per gli agenti era tutto chiaro e così hanno organizzato l’irruzione. 

Entrati nell’abitazione sono riusciti a trovare Di Forte nascosto all’interno di un’intercapedine ricavata in cucina e nascosta da una porta a soffietto. Il covo dava poi accesso al piano superiore dell’appartamento. Con lui è finita in manette anche la ex con l’accusa di favoreggiamento. Sono diverse le condanne che pendono sulla testa di Di Forte, considerato uno degli uomini di spicco della famiglia mafiosa di San Cataldo che fa capo a Dino Calì.

Oltre alla condanna per associazione mafiosa, Di Forte è stato condannato all’ergastolo lo scorso 18 febbraio per l’omicidio di Salvatore Calì, avvenuto il 27 dicembre 2012. E’ accusato insieme a Diego Calì di essere il mandante dell’omicidio interno alla famiglia mafiosa in cui sono coinvolti anche Gioacchino e Salvatore Mastrosimone. E’ anche accusato del tentato omicidio di Stefano Giuseppe Mosca, datato 29 novembre 2009 e avvenuto sempre a San Cataldo. Anche in questo caso sono coinvolti con lui Diego Calì e Salvatore Mastrosimone, oltre che Patrizio Calabrò ed Enzo Mancuso.