Giornalista rapito in Siria, appello di Mastrogiacomo


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Daniele Mastrogiacomo

Continuano gli appelli al governo per affrettare gli interventi per la liberazione di Domenico Quirico, il giornalista de “La Stampa” rapito in Siria da almeno tre settimane. L’ultimo in ordine di tempo ma dal forte valore simbolico è arrivato da parte di chi ha vissuto un’esperienza simile. Si tratta di Daniele Mastrogiacomo, rapito in Afghanistan nel 2007 e liberato dopo quindici giorni.

 

 

Il collega di Quirico ha lanciato un appello forte sulle pagine online dell’Huffington Post da dove è partita anche una raccolta firme. Il testo dell’appello è molto duro e chiaro nella richiesta al governo Letta di intervenire immediatamente per salvare la vita al giornalista. A fronte del prolungato silenzio a riguardo, Mastrogiacomo ha chiesto un intervento forte del governo italiano.

 

L’istituzione dell’unità di crisi della Farnesina dal 15 aprile non ha ancora prodotto risultati e sale la paura per la sorte del collega rapito. Sul caso non si è mai espresso nessun membro del governo e questo non fa ben sperare per una soluzione positiva della vicenda. Quirico è l’inviato del quotidiano di Torino ad Homs, epicentro degli scontri tra i ribelli e gli uomini del regime di Assad. «Quirico lo ha svolto con scrupolo, precisione, grande professionalità.

Trovarlo, sapere che fine ha fatto, restituirlo ai suoi cari, a tutti noi, è un dovere – scrive Mastrogiacomo nell’appello e aggiunge – avere di nuovo Domenico Quirico è un impegno per la libertà di stampa». Tutti coloro che vogliono firmare l’appello possono consultarlo sul sito dell’Huffington Post o su quello degli altri principali quotidiani italiani che lo stanno sottoscrivendo.