Stop all’Imu ma nasce la supertassa comunale


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Saccomanni

Lo stop al pagamento dell’Imu sulla prima casa è si conferma essere una delle priorità del governo come dimostrato in campagna elettorale, soprattutto dalla quota Pdl. Il neo ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha fatto però capire chiaramente, nel corso della prima riunione dell’esecutivo, che nessun annullamento verrà fatto gravando sul deficit dello Stato. Un diktat già dato dall’Europa e a cui il governo Letta intende tenere fede. Se da una parte quindi verrà rimodulato il pagamento dell’Imu dall’altra dovranno essere trovate le coperture finanziare necessarie in altre voci del bilancio statale. Allora le ipotesi su cui il nuovo esecutivo è al lavoro sono tante.

 

 

La più accreditata riguarda proprio la creazione di una supertassa comunale che comprenda sia il pagamento di un’imposta sugli immobili, esentando le fasce deboli, e che accorperebbe anche la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sostituirà la Tarsu. La tassa sugli immobili quindi, verrà calcolata unendola ad altre imposte di servizio, come l’imposta sul trasferimento degli immobili che se non più necessaria verrà abolita o comunque inciderà marginalmente sulla supertassa.

 

Al vaglio dell’esecutivo c’è inoltre la possibilità di aumentare le detrazioni per le famiglie con figli a carico, calcolare l’imposta sui rifiuti non sui metri quadri dell’abitazione ma sugli abitanti della stessa, e soprattutto l’inserimento di una franchigia entro la quale siano esonerati dal pagamento della tassa sulla casa i proprietari con i redditi più bassi. Tutte possibilità che Saccomanni comunque pospone all’ordine dei conti e al pareggio di bilancio, usando «i margini di manovra che ci sono e se non ci fossero, decideremo dove reperire le coperture necessarie».