Fabri Fibra contro le donne? Parla la sua manager


INTERAZIONI: 7
Fabri Fibra

Paola Zukar – donna, mamma e manager del rapper Fabri Fibra – difende l’artista dalle recenti accuse mosse dai sindacati che hanno richiesto e ottenuto l’espulsione di Fibra dal cast del concertone romano del Primo Maggio.
Paola Zukar si presenta così: “Sono donna, ho 45 anni e una figlia di 10 e sono la manager di Fabri Fibra, Marracash e di altri artisti rap” e prosegue spiegando di apprezzare l’inestimabile talento dei rapper con i quali lavora che, con le loro parole, danno chiara rappresentazione del mondo in cui viviamo.

 

 
Passa poi a raccontare l’importanza del rap e la sua funzione originaria. Lo stile è nato circa 30 anni fa negli Stati Uniti, nella zona del Bronx, ad alta concentrazione di violenza, per rispondere alle esigenze dei ragazzi e dare loro un’alternativa al comportamento violento e dannoso.

 

Il rap nasce con la nobile causa di rappresentare il modo attraverso il quale evitare la violenza fisica, traducendola in canzone astratta. Così le rime “taglienti” dei rapper diventano il mezzo attraverso cui ferire i propri avversari ed evitare armi letali.
Il nuovo stile quindi – come spesso succede quando viene introdotta una novità – non era una semplice “moda” passeggera ma un’urgenza, una salvezza per i ragazzi del posto che sfidandosi a colpi di rime, colpivano la mente piuttosto che il fisico.
Il successo in America è stato tale da essere importato in Italia, ma come spesso avviene il nostro Paese “non accetta facilmente i cambiamenti, non vuole le novità, il suo DNA è la tradizione, non l’evoluzione”.
Il rap non viene capito, non viene accettato, etichettato, banalizzato ingiustamente fino ad essere ridotto in violenza e così Fabri Fibra è stato escluso da una delle manifestazioni italiane più ambite.