Cosa si fa per campare: i mestieri della crisi


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Parcheggiatore abusivo

L’ultima scoperta l’ho fatto a bordo di un treno in partenza. Un gentile signore, molto garbato nei modi, ha accompagnato fino al loro posto due viaggiatori stranieri. Si è poi messo lì in attesa della mancia. I due l’hanno guardato interdetti, forse l’avevano scambiato per uno steward ferroviario, fino a dargli qualche euro per toglierselo di torno. E poi dicono che gli italiani amano il posto fisso e non sono creativi.

La vita quotidiana ci fa imbattere in decine di lavoratori atipici, senza nessun diritto e garanzia: parcheggiatori abusivi, venditori ambulanti, imbonitori di rose e lavavetri, benzinai d’assistenza clienti al self service. Persino casalinghe che nel tinello domestico preparano piatti  per i lavoratori che non fanno in tempo a rientrare in casa durante la pausa pranzo. E ci sono ancora quelli che mettono in scena il gioco delle tre carte oppure tentando di venderti l’ipad farlocchi. Attraversano le nostre giornate, talvolta ci risolvono i problemi ed altre ci rompono le scatole. Talvolta sono educati e gentili, talvolta abbiamo a che fare con veri e propri criminali. Ma è più criminale chi come loro cerca di guadagnare qualche euro esposto ad ogni pericolo della strada, oppure coloro che nei salotti del potere rubando miliardi di euro alla collettività?

Ma cosa ne sappiamo delle loro vite? Dove dormano, cosa mangiano, come riescono a sopravvivere magari avendo anche una famiglia con gli incerti guadagni della strada ? Temo ci sia ben poco di romantico in questa “arte d’arrangiarsi” frutto di un’epoca di profonda ingiustizia sociale ed economica. Costoro sono rimasti indietro, esclusi da ogni possibilità. Qualcuno si preoccupa del loro presente e del loro futuro? Pensiamoci un attimo prima di mandarli a quel paese quando diventano troppo petulanti. Mi chiedo cosa avrei fatto io al loro posto, senza altra fonte e possibilità di reddito. E la risposta proprio non riesco a darmela.