La pelle dell’orso val più di un bambino?


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M13

Ma perché non ci sono andati gli animalisti a rabbonire l’orso. Perché invece di scatenarsi sul web non si sono portati il bestione a casa? Le autorità elvetiche hanno abbattuto un orso che aveva già creato pericolo per l’incolumità degli esseri umani imbattutisi sul suo cammino. Una ragazzina se l’era trovato di fronte nel suo paesello ed era stata costretta al ricovero ospedaliero per lo spavento.

L’estremo rimedio ha suscitato la reazione degli animalisti impegnati a strapparsi le vesti per la sorte di M13 ( questa la sigla dell’animale abbattuto). Siamo tutti cresciuti con il mito dell’orso Balù, ma una cosa sono le fiabe ben altra è la realtà. L’orso in questione era un pericolo; prima che un bipede ci rimettesse le penne è stato giusto, anche se triste, farlo fuori. E non val dire che l’orso era “troppo confidente” ma non pericoloso. La confidenza – si dice al paese mio – è parente della mala creanza.

Meglio l’orso che un uomo, anche se qualche animalista sarà certamente convinto del contrario salvo poi addentare una bella bistecca o gustare una bella orata. Forse che mucche e pesci siano meno esseri viventi dell’orso ? Proprio non riesco a capire questo baillame in un mondo nel quale ogni minuto muoiono bambini di fame e violenze. Eppure nessuno si mobilita sul web per sottrarli ad un infame destino.

Credo che la vicenda del plantigrado M13 debba farci riflettere su quanto abbiamo perso il senso delle giuste proporzioni etiche e sociali. Ma forse una spiegazione per la mobilitazione c’è. Che temano gli animalisti – dove aver scoperto che alcune multinazionali del cibo utilizzano truffaldinamente carne di cavallo, spacciandola per pregiato bovino, per hamburger e ravioli – di mangiarselo a cena il proprio orso del cuore ?