I Baustelle su Chiara Galiazzo: snobbismo musicale?


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Chiara Galiazzo

Chiara Galiazzo è il nome del momento. Sulla bocca di tutti, nel bene o nel male, sta facendo parlare tanto di sé in vista della imminente partecipazione a Sanremo 2013. In un’intervista a Radio Deejay, alla domanda di Linus su Chiara Galiazzo, il leader dei Baustelle, si è così espresso “Non la conosciamo, ci siamo sentiti per la prima volta al telefono solo due giorni fa” .

 

Francesco Bianconi ci ha tenuto a sottolineare ancora una volta il fatto che la collaborazione dei Baustelle con quella che è data dai bookmakers come possibile vincitrice del Festival di Sanremo, è stata decisa dalle case discografiche. Quando la casa di produzione ha contattato il gruppo per proporre questa collaborazione , Francesco è stato colto alla sprovvista in quanto nemmeno aveva mai sentito cantare Chiara Galiazzo.

Il gruppo, pur avendo dichiarato di apprezzare la voce della giovane artista, mantiene sempre un certo distacco, quasi uno snobbismo musicale verso chi, pur  avendo un talento innato, deve pagare ,presso certi ambienti musicali, lo scotto di provenire da un talent show.

Del resto i Baustella ostentano questo atteggiamento di distacco verso tutto ciò che può avere una vena , per così dire, “commerciale: è loro infatti, l’affermazione secondo la quale lo stesso Sanremo sarebbe come la morte. Perché, allora, parteciparvi con un brano in gara?

La canzone “Il futuro che verrà” secondo la critica è stata cucita addosso alla voce della ragazza; eppure si tratta di pura coincidenza dal momento che tra autore a cantante non c’è alcun legame artistico tanto meno personale (come accaduto, in passato, per le più fruttuose e prestigiose collaborazioni).

Di solito, infatti, gli autori scelgono di scrivere per interpreti che amano, ammirano per diverse ragioni tanto da eligerli a fonte stessa di ispirazione. Ebbene, per i Baustelle e Chiara Galiazzo, non è stato così. Servirà, Sanremo, ad instaurare, a posteriore, questa relazione musicale?